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Che cos’è il Superego o Giudice Interiore?

Giudice interiore, Reiki, Consapevolezza, Counseling Transpersonale

Che cos’è il Superego o Giudice Interiore?

Il giudice interiore è l’interiorizzazione di tutte le figure di autorità che ci hanno accompagnato nell’infanzia, i genitori in particolare. Durante le varie fasi dell’adattamento e della crescita ne abbiamo assorbito i codici comportamentali, i valori, le credenze, le opinioni, gli ideali, i pregiudizi, le valutazioni e le portiamo con noi crescendo.Se in parte questo è stato necessario per la nostra sopravvivenza, dandoci delle linee guida per essere accettati e amati sia nella famiglia, sia nel mondo sociale, dall’altra parte, il condizionamento ricevuto diventa limitante, quando continua ad agire nella nostra vita, in modo inconscio, interferente e castrante.È fondamentale che un giudice interiore si formi, il bambino ha bisogno di riferimenti, di contenimento che viene dato, in un primo tempo, dalla presenza fisica dei genitori e poi dall’ interiorizzazione delle loro figure. Nello stesso tempo, è anche necessario riconoscere la limitazione che porta con sé tutto questo poiché nel corso tempo, l’individuo costruisce la propria identità su dei valori che non necessariamente sono i suoi e vive la sua vita adulta, coscientemente o meno, in un conflitto tra dovere ed essere che lede la sua libertà.

In età adulta l’attività del giudice interiore è soprattutto inconscia, per questo è spesso difficile riconoscerla, ma se stiamo presenti ai sintomi percepibili sui cinque livelli del nostro Sè organismico (fisico, energetico, emozionale, mentale, spirituale), diventa conscia.

La sintomatologia è soggettiva e riconducibile a rigidità, tensioni nel corpo, reattività emozionale, perdita energetica o sovraccarico.

Se proviamo ansietà, o un blocco allo stomaco, ci accorgiamo di avere una perdita di energia vitale, di sentirci inadeguati, di non percepire il corpo, o proviamo una forte rabbia, frustrazione, vergogna, senso di colpa, sappiamo che da qualche parte il nostro giudice interiore è in azione.

Questo ci dice che nella percezione della realtà è necessario prestare attenzione non solo all’esperienza di noi stessi più evidente, ma aprirsi ad una possibile dimensione che la sottende, al momento preclusa,  che può svelarsi e mostrare un’altro strato e poi un’altro e un’altro ancora. Gli strati costituiscono dei veri e propri confini con i quali avremo a che fare nell’indagine e lo sguardo con cui guardiamo ad essi è in relazione con la disponibilità ed apertura a scoprire la verità sottostante e con l’intento di tornare in contatto con l’ essere originario, non condizionato, con le qualità essenziali con cui vivere invece che sopravvivere nella nostra vita.

Sotto la sensazione di ottundimento nella testa (difesa) possiamo trovare ansia da prestazione, dietro l’ansia un confine come vinco/perdo, riferito ad una situazione particolare, e diventare consapevoli di un attacco del Superego sul nostro valore personale. Ricordare che in passato papà ci spronava ad essere i migliori, ad ottenere ottimi risultati a scuola o nello sport. Ricordare che “essere all’altezza” portava con sé contatto, un abbraccio, una lode, riconoscimento, mentre non esserlo voleva dire recriminazione, disappunto, umiliazione. Procedendo di un altro strato probabilmente sperimenteremo rabbia e scopriremo che ha due versanti: uno esterno rivolto a papà, e l’altro interno, rivolto a noi stessi per lo sforzo sostenuto nella lotta competitiva con gli amici, per vincere a tutti i costi. 

Più in profondità sentiremo dolore e un senso di mancanza. Aver “scelto” il dover essere, per sopravvivere, ha comportato una perdita, una disconnessione da qualcosa di intimo, vero, da una qualità del nostro essere che sperimenteremo come buco, vuoto. Nella persistenza del contatto con la mancanza, invece di andare via nel tentativo di riempirla, scopriremo che questo momento di dolore ci ha portati così vicini all’Essere, all’Essenza da permettere una riconnessione attraverso il recupero di una o più qualità apparentemente perdute, di fatto scordate, che porterà al ricongiungimento con esse. Nell’esempio precedente potrebbero essere la Pace, la Gioia del gioco fine a stesso.

Nel seminario: “Il Fuoco della Libertà, Oltre il Giudizio” si approfondisce il contenuto di questo articolo.

Vedi nella pagina Eventi, la prossima data proposta.

(foto: Famiglia. Botero.)